Luglio 1966.
Il governo francese conduce un test nucleare nell’oceano Pacifico, facendo esplodere un ordigno da trenta chilotoni nell’atollo di Mururoa, nella Polinesia Francese. Nome in codice dell’esperimento: Aldebaran. Due settimane dopo, la Calypso, la leggendaria nave oceanografica del capitano Jacques-Yves Cousteau è ancorata nelle acque del Ghoubbet el-Kharab, “La Baia dei Demoni”, in una zona conosciuta come Corno d’Africa. Philippe Sauntiere, Sarah Hooper ed Erik Hegler sono tre giovani biologi marini neo-laureati, invitati dal capitano Cousteau in persona per prendere parte, in veste di equipe esterna, alla spedizione nelle acque del Mar Rosso con l’obbiettivo di trovare il leggendario Architeuthis, il famigerato Calamaro Gigante. Nel corso dei preparativi per l’esperimento, l’equipaggio della Calypso rimane vittima di uno strano incidente che costringe il capitano Cousteau a fare rotta verso l’ospedale militare della Tredicesima Démi Brigade Legere a Gibuti, nell’allora conosciuto Territorio Francese degli Afar e Issa, ultimo possedimento francese nel continente Africano. Otto ore dopo, l’organizzazione governativa conosciuta solo con l’acronimo C.O.R.E., rinviene sulle coste della Somalia una gigantesca carcassa animale non identificata, a quanto pare portata sulla terraferma da un misterioso maremoto che ha distrutto completamente un villaggio di pescatori di etnia Bagiuni, gli Alsamak Al’Aswad, la Tribù dei Pesci Neri, che venerano un’antica e potente divinità oceanica da loro chiamata Alwalidat, “la madre”. Il C.O.R.E., che ha perso i contatti con il Surcouf, un sottomarino inviato per indagare le acque del Ghoubbet el-Kharab, manda sul posto Nicole Devenue per convincere il capitano Cousteau, sua vecchia conoscenza, ad aiutarli a fermare qualunque cosa sia uscita dalle profondità oceaniche e che ora minaccia l’intero ecosistema marino.
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